Nel primo pomeriggio di venerdì raggiungiamo la cittadina di Marostica, famosa per la sua piazza degli scacchi, dove si può assistere ad una vera e propria partita di scacchi a personaggi viventi che si ispira ad una vicenda risalente al 1454.
L'iniziativa di questa partita a scacchi giocata nella piazza centrale e con personaggi viventi, fu di due studenti universitari, Mirko Vucetich e Francesco Pozza, che nel 1923 la proposero e realizzarono quale rievocazione storica. Circa 600 figuranti in costume medioevale, cavalli, armati, sbandieratori, guitti e sputafuoco, dame e gentiluomini, fanno da cornice al gioco degli scacchi che rappresenta la sfida di Rinaldo d'Angarano e Vieri da Vallonara.
All'epoca Marostica era alleata di Venezia. Due cavalieri, Rinaldo d'Angarano e Vieri da Vallonara, si innamorarono entrambi della bella Lionora, figlia del governatore di Marostica, e per lei si sfidarono a duello. Il governatore, che non voleva inimicarsi nessuno dei due, decise che avrebbe dato in sposa la figlia a colui che avesse vinto una partita "al nobile giuoco degli scacchi" tenuta con pezzi viventi nella piazza d’armi. Lo sconfitto sarebbe diventato lo stesso suo parente sposando la sorella del governatore, Oldrada.
In ricordo di questo evento, ogni due anni a settembre a Marostica si gioca, nella splendida piazza Castello, la Partita a scacchi viventi. Non potendo riprodurre le mosse originali dei due contendenti, andate perdute, si è scelto di rifarsi a classicissime degli scacchi, ovvero due partite note come l'Immortale e la Sempreverde.
Abbiamo parcheggiato il camper a circa 300mt dal centro della piccola cittadina e abbiamo fatto una piccola passeggiata.
In questo periodo natalizio viene allestita in piazza una pista di pattinaggio proprio davanti al castello inferiore e dei mercatini natalizi.
Il centro di Marostica è molto contenuto e dalla scacchiera si possono ammirare i portici e il castello inferiore e quello superiore.
Il castello inferiore fu realizzato nel XIV nella forma di castello recinto, simile ai palazzi fortificati lombardi e veronesi e venne destinato al Rettore distrettuale per il controllo fiscale dei commerci.
Il castello superiore incvece si trova sulla sommità del colle Pausolino e dialoga con il Castello Inferiore.
Si crede che sia stato edificato su una precedente torre, di cui si ha notizia in documenti duecenteschi e risale probabilmente alla Signoria di Cangrande II (1352-1359), grande costruttore di opere difensive scaligere. In origine questa costruzione aveva una struttura poderosa, ora in gran parte diroccata, con quattro torri angolari ed un alto mastio, del quale ci rimangono alcuni lacerti murari, così come per buona parte del recinto sul lato sud.
Dopo aver terminato il breve giro di Marostica ci siamo spostati nella cittadina di Bassano del Grappa.
Abbiamo parcheggiato il camper nell'area sosta comunale e ci siamo recati in centro città.
Bassano del Grappa è famosa in tutta Italia per la sua bellezza, per l’ospitalità e la simpatia dei suoi abitanti e per alcune specialità tipiche, come la grappa e l’asparago bianco.
Ci siamo recati subito verso Il Ponte degli Alpini (o Ponte Vecio): esso è il simbolo di Bassano. Fu distrutto e ricostruito più volte,ha una singolare struttura in legno, il tetto spiovente e due balconate centrali. L’opera risale a un disegno di Andrea Palladio, che lasciò traccia del suo genio anche a Bassano. Di recente, il ponte è stato ristrutturato ed oggi si presenta al pubblico nel suo massimo splendore. Nel 2019 venne dichiarato Monumento Nazionale. Dal 1928, il ponte è anche dedicato alla memoria delle centinaia di migliaia di soldati (in particolare agli alpini) che durante la prima guerra mondiale lo attraversavano per salire sull'altopiano dei Sette Comuni, teatro di sanguinosi combattimenti
Fu scena anche durante la Seconda Guerra Mondiale di una triste storia: nel 1945 il Ponte fu abbattuto nuovamente da una forte esplosione, azione di sabotaggio, che faceva parte di un piano più vasto voluto dagli Alleati contro i ponti della Pedemontana, e che fu eseguita da un gruppo di 15 partigiani tutti armati e in bicicletta. L’attentato purtroppo causò la morte di una donna cinquantenne ed un adolescente. Il comandante del gruppo era Primo Visentin, un insegnante di Loria (TV) che usava lo pseudonimo di "Masaccio", come ricorda la targa presente ancora oggi sul ponte. Per rappresaglia i nazisti prelevarono dalle prigioni tre partigiani (Federico Alberti, Cesare Lunardi e Antonio Zavagnin) e li fucilarono sul ponte con addosso l'usuale cartello recante la scritta "Io sono un bandito".
Dopo questa toccante visita ci rechiamo verso la piazza principale, Piazza della Libertà che ospita numerosi edifici storici, come la Loggia del Comune con l’orologio, la chiesa neoclassica di San Giovanni e alcuni palazzi storici, di cui uno dei quali fu la sede dell’antica Stamperia Remondini.
Nel periodo natalizio qui vengono allestiti dei mercatini e fatto un grande albero.
Successivamente ammiriamo anche Piazza Garibaldi con la fontana Bonaguro, la Torre Civica alta ben 43 mt, la chiesa romanica di San Francesco e il Museo Civico.
Lasciamo anche Bassano e ci dirigiamo verso la nostra prossima tappa.